Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La giovinetta campagnuola

207608
Garelli, Felice 50 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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La giovinetta campagnuola

dei beni che possediamo. Se ci manca questo dono di Dio, a che giovano tutte le altre ricchezze? La vita stessa a che cosa serve a chi non è robusto, e

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lavori, e nelle faccende di casa: non avviene mai che si bisticcino fra loro, o si guardino storto. Ma io ne conosco altri che non vanno guari d'accordo

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l'appetito non manca, esse credono che qualunque cibo sia buono a saziarlo; e non studiano il modo di trarre buon partito dalle vivande che hanno in casa

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11.Provviste alimentari. Il podere ti fornisce di che fare una cucina non ghiotta, ma sufficiente al bisogno. Il campo ti dà la farina pel pane, la

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13.Pane casalingo. Ti parlai del companatico: ma c'è a dire anche del pane, che in generale non si fa bene. Sia di pura farina di frumento, o vi si

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14.Latte e burro. Poche massaie usano la diligenza necessaria per aver buon latte, buona crema o fiore, e buon burro. Perciò non tornano inutili i

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bruciatura è gravissima, coprila bene di cotone cardato, e manda subito pel medico. Ammaccatura. Se non è grave, la guariscono il riposo e l'applicazione

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19.Acqua; dieta, e medico. Osservando le regole d'igiene, chiudi la porta alle malattie. Tuttavia sempre sani non si riesce di stare. Ricòrdati

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; onde riesce poi difficile il rimbiancarle bene. Non voglio insegnare a te come si faccia il bucato. Solo ti raccomando di condurre questa operazione

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freddo, chiede un tozzo di pane, e un ricovero per la notte. Tu dividi con lui la polenta, e lo ricoveri nella stalla. Ma la carità non è tutta di pane

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31.Il pollaio. Le galline, salvo che tu le allevi in gran numero, e con le debite cure, non dànno guari profitto. Se conti bene i guasti dell'orto

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33.L'orto. Ogni famiglia campagnuola ha vicino alla casa un piccolo orto: ed è una necessità lo averlo. Il granaio non dà che la farina, e il pane

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, e parla poco. Chi parla, semina; chi tace, raccoglie. Sopra tutto guardati dal brutto vizio di metter bocca nelle cose che non ti spettano; di

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, come l'olio, viene a galla. Ma poi, anche non si venisse a scoprire la bugia, forse che Dio non vede nel cuore? Non lo sa la coscienza? La bugia è un

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14.Una ragazza che non sa farsi amare. Agnese è una fanciulla stizzosa, e superba; vuol sempre aver ragione, perfino quando manca; non sa adattarsi

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16.La violetta. Tu conosci la violetta mammola. Essa è l'immagine della modestia: col suo colore non dà nell'occhio, ed anche si sta nascosta sotto

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. Maddalena si lascia prendere facilmente dalla rabbia, e allora non ragiona più; non sa più quel che si fa; batte i piedi, stringe i pugni, mette la

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con la coda. In città non è più la vita quieta, e modesta del villaggio: là non si respira, si soffoca. Non è più il lavoro alla pien'aria, sotto la

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fatte per camminare, e le braccia per lavorare. Chi lavora, guadagna la propria vita; chi non lavora, la ruba. Chi lavora, non teme miseria; anche

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24.Il buon uso del tempo. Il tempo è un tesoro che non costa un soldo; ma se lo perdi, non lo puoi comprare, neppure a pagarlo un milione. Il tempo

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25.La costanza riesce a tutto. Sì, giovinetta: con la pazienza, e la volontà, si viene a capo di tutto; senza costanza tutto va male, e non s'arriva

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26.Impara dalla formica e dall'ape. Sii previdente; fin da giovane pensa all'avvenire. Chi lavorando non pensa al domani, confida troppo nel tempo, e

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, non dice un «grazie». A chi le parla, risponde asciutto ed aspro. Marta ama i suoi fratellini, ma non sa far loro una carezza; a divertirsi con essi

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30.Il diavolo della casa. Una ragazza non è più l'angelo della casa, ma ne diventa il diavolo, se è bugiarda e maligna; Se non sa che cosa fare delle

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l'anima dalle buone azioni. 3.Le radici della virtù sono amare, ma i frutti dolci. 4.Non si comincia bene, se non dal cielo. 5.Chi comincia male

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. Senz'aria non possono vivere nè gli animali, nè le piante. Noi respiriamo l'aria per mezzo dei polmoni. Le piante la respirano per mezzo delle foglie. Se tu

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3.Luce viva. Ama la luce; lascia che entri a pieno sbocco nella tua casa, e nella stalla: essa, non meno che l'aria, è indispensabile alla vita, e

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, basse, umide, non ammattonate, fumose, nere come la notte, dove l'aria, e la luce entrano di straforo per un buco che tien luogo di finestra. Più che

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5.Le stalle. Come le case, così le stalle: le bestie non hanno miglior ricovero dei cristiani. Le stalle ordinariamente sono basse, ristrette, e

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sporchi, che mette schifo. Forse che in casa di Filomena non c'è acqua per lavarsi? non c'è un pettine per ravviarsi i capelli? Io conosco altre

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9.Gli abiti. Vesti semplicemente, come si conviene alla tua condizione: gli abiti grossolani, rattoppati, non fan torto a nessuno. Ciò che fa

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11.Pulizia della casa e della stalla. Non tutti i contadini possono avere casa e stalla, come le ha Carlambrogio, e quali sarebbe a desiderare

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, perchè mangia per vivere, e lavorare. Egli non vive per mangiare, come il fannullone. Chi non vuole lavorare, non dovrebbe nemanco mangiare, perchè

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questi cibi non sono ugualmente nutritivi. Il pane, specialmente quel di frumento puro o misto a segala, nutrisce molto. La polenta, il riso, le patate

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14.Mangia bene, e bevi poco. Fra tanti cibi, passati in rassegna, c'è da scegliere quanto si vuole, e mangiar bene. Ma fa la scelta chi può; e tu non

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15.Bada ai funghi. Ti darei subito il consiglio di non mangiare mai funghi: e sai perchè? Perchè sono indigesti, e quindi non giovano alla nutrizione

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6.Avvertenze sull'uso dei funghi. Ad evitare funeste conseguenze dall'uso dei funghi, segui queste norme: 1°«Non mangiar funghi, della cui bontà non

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raffreddare in vasi di rame! Guai se, a cuocerli, si adoperano recipienti non bene stagnati! Guai se questi non sono nettati ogni volta con grande

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vivere lungamente sopra la terra». Guai a chi trasgredisce il comando di Dio! Guai alla figliola che dà dispiacere ai genitori, e non li rispetta come

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dai prodotti che ne vuoi ottenere. Un bue non resisterà al lavoro, una vacca non produrrà latte, se loro dài solamente quanto fieno basta a tenerli vivi

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, dopo il pasto, od il pascolo, si disseti all'abbeveratoio. Ma bada che questo non riceva i colaticci del letamaio, o le sozzure dell'aia. Non abbeverare

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loro consigli, e mettili in pratica. Alla tua età non si conosce ancora quel che è bene vero, e male vero; però devi rimetterti ai consigli di chi ti

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28.Trattamento delle bestie. Gli animali domestici non sono per natura viziosi e cattivi; sono anzi dotati di sentimento, e capaci di affezione. A

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29.La buona guardia del bestiame. Chi non ha amore alle bestie, non ne ha nemanco ai cristiani: lo dice il proverbio, ed è vero. Ma a trattar male le

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fa tanta fatica! La brina, la siccità, la grandine possono mandarle a male: e allora come si vive, se nelle buone annate non si è fatto, con

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sono prevedute; al contrario le spese piccole occorrono tutti i giorni, e non ci si bada. L'altrieri la zia, dandoti un soldo, ti raccomandò di

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non costa nè privazioni, nè sacrifizi. Ma quest'abitudine va presa fin da giovane. È alla tua età che si deve imparare a spendere con giudizio, e a

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5.L'economia e l'avarizia. L'economia non vuol dire soltanto spender poco, e risparmiare ciò che è superfluo; essa consiste più specialmente nello

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7.I conti delle entrate e delle spese. Il saper fare di conto importa alla buona massaia non meno, che il saper leggere e scrivere. Essa deve tenere

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fanciulla disordinata gira di qua, gira di là, si affanna, e non ha mai nulla di fatto; e non impara nulla. Se vuoi diventare una buona massaia, avvèzzati

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